Berbero


La zona di origine è il Nord Africa, in particolare a vasta area  occupata oggi da Algeria, Marocco, Tunisia e Libia, un tempo chiamata Barberia.

E’ senza dubbio una delle razze più utilizzate per migliorare le razze straniere nel corso dei secoli. E’ un cavallo affidabile e coraggioso, utilizzato soprattutto dalle tribù guerriere dell’Africa nord-occidentale. Numerosi esemplari furono portati in Spagna durante l’invasione dei Mori e, incrociati con i cavalli dei Vandali, più alti e meno impetuosi, e con altri cavalli di stirpe orientale, diedero origine all’Andaluso. Fu introdotto anche in Spagna e fatto incrociare con il Limosino. Infine durante il regno di Carlo II, fu importato in Inghilterra contribuendo all’istituzione dei cavalli da corsa Purosangue inglesi.

Godette di gran fama nell’Europa del XVII secolo, ma già due secoli prima le strade di Roma lo videro protagonista di quelle “corse dei Berberi” volute da Paolo II lungo tutta l’attuale via del Corso fino a piazza Venezia.

Oggi, questa razza esiste ancora in Marocco, Tunisia e Algeria, sebbene la linea pura sia stata spesso mischiata con sangue Arabo. Tra le sue caratteristiche positive, spiccano la sua resistenza, in quanto è capace di sopravvivere a lungo in condizioni di scarsa alimentazione, e la sua forza esplosiva che riusciva a sbaragliare i nemici in battaglia. Ha un mantello di colore unico variabile, altezza al garrese di circa 145 cm. Ha un portamento molto elegante con zampe lunghe ed armoniose.

Caratteri morfologici

Tipo: mesomorfo.
Mantelli più diffusi: baio, baio scuro, sauro, morello, grigio.
Altezza al garrese: 140 – 150 cm.
Peso: 380 – 450 kg.
Garrese rilevato; coda attaccata bassa.
Stinco lungo, zoccolo piccolo provvisto di unghia resistente.
Testa lunga ma raffinata.
Carattere docile e coraggioso.

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